Teniamo accese le lampade della fede per andare incontro al Signore che viene!
Quarta settimana d’Avvento preghiera in famiglia
Nel nome del Padre..
Dal Vangelo secondo Matteo (21,1-9)
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: “Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un’asina legata e con essa un
puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito”. Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta: Dite alla figlia di Sion: Ecco, il tuo re viene a te mite, seduto su un’asina, con un puledro figlio di bestia da soma. I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!
Cogliamo due aspetti di questo vangelo. Gesù vive le strade di Gerusalemme, le abita fino alla Pasqua. E lì incontra persone, le ascolta, compie segni. La strada è il luogo di incontro, di domande vere della buona notizia affidata spontaneamente. Portiamo parole di speranza, parole di conforto di pace e riconciliazione alle persone che incontriamo. La strada anche per noi è possibile luogo di evangelizzazione. Gesù questo lo faceva spesso.
Gesù entra mite sul dorso di un’asina. Un gesto regale vissuto nell’umiltà e nella mitezza. Non fa pesare la sua venuta, non si impone ma con umiltà e mitezza si propone come salvezza per tutti. Questo è un insegnamento eloquente anche per noi abituati forse a far pesare agli altri le nostre scelte, i nostri pensieri le nostre buone opere. Gesù chiede a noi umiltà di vita e mitezza di spirito.
preghiamo..
Signore, fa’ della nostra famiglia uno strumento della tua pace:
dove prevale l’egoismo, fa che portiamo amore,
dove domina la violenza, fa che portiamo tolleranza,
dove scoppia la vendetta, fa che portiamo riconciliazione,
dove serpeggia la discordia, fa che portiamo comunione,
dove regna l’idolo del denaro, fa che portiamo libertà dalle cose,
dove c’è scoraggiamento, fa che portiamo fiducia,
dove c’è sofferenza, fa che portiamo consolazione,
dove c’è solitudine, fa che portiamo compagnia,
dove c’è tristezza, fa che portiamo gioia,
dove c’è disperazione, fa che portiamo speranza.
Compio un gesto.. in famiglia oggi uso queste tre parole: scusa, permesso, grazie!!!