Terza settimana d’Avvento-Preghiera in famiglia

Teniamo accese le lampade della fede per andare incontro al Signore che viene!

Terza settimana d’Avvento –preghiera in famiglia

 Nel nome del Padre..

Dal Vangelo secondo Matteo (11, 2-15)

Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi avvento_3settdiscepoli: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?”. Gesù rispose: “Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me”. Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. Egli è colui, del quale sta scritto: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te. In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda.

Con la domanda iniziale Giovanni Battista chiede una spiegazione sulla sua situazione precaria e vicina alla morte. Una domanda che porta con se una delusione e amarezza perché Gesù non fa nulla per me che sono in prigione? Io che ho predicato, annunciato la venuta del Messia ora sono in carcere. Forse anche noi, come Giovanni, siamo impazienti di fronte ai silenzi di Dio, ad una sua conferma di ciò che facciamo e non arriva; e la conseguenza è quella di farci allontanare arrabbiati con Lui, disgustati verso Dio, al punto che qualcuno arriva anche a dire di non credere più in Dio. Forse questo è solo un dio della nostra immaginazione, delle nostre aspettative ma non quello vero.

 preghiamo

Signore, sei stato buono con la tua terra,

hai ricondotto i deportati di Giacobbe.

Hai perdonato l’iniquità del tuo popolo,

hai cancellato tutti i suoi peccati.

Hai deposto tutto il tuo sdegno e messo fine alla tua grande ira.

Rialzaci, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi.

Forse per sempre sarai adirato con noi,

di età in età estenderai il tuo sdegno?

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore.

La sua salvezza è vicina a chi lo teme

e la sua gloria abiterà la nostra terra.

Compio un gesto.. oggi non cerco gratificazioni in quello che faccio, ma faccio il bene solo per il gusto di farlo. Senza inutili attese!

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